Hai mai sentito parlare della Mindfulness?
Ad ogni modo, leggendo questo articolo, ti guider nella scoperta del mondo della “Mindfulness”: l’attenzione consapevole del proprio essere.
Partiamo dalle origini di questa pratica: sebbene affondi le sue radici nel pensiero buddista, è importantissimo evidenziare che negli ultimi anni la Mindfulness è diventata una pratica completamente accessibile e diffusa, anche in Occidente, per aiutare le persone a gestire lo stress e a migliorare il proprio benessere psicofisico. Essendo una forma di meditazione non concettuale non richiede l’adesione ad alcuna religione, o sistema di credenze o ideologie, poiché pu sviluppare la consapevolezza.
È stato dimostrato da numerosi esperimenti, che la meditazione Mindfulness è in grado di indurre modifiche positive in alcuni circuiti neurali del nostro cervello, migliorandone la salute.
Questa consapevolezza è una vera e propria esperienza diretta e più specificatamente significa “prestare attenzione in modo intenzionale al momento presente e in modo non giudicante”.
L’attenzione pone l’accento sulla concentrazione attiva nel qui ed ora. In questa prima fase, bisogna indirizzare la consapevolezza sul proprio respiro, sui propri pensieri, sulle sensazioni fisiche del corpo e sulle emozioni che si stanno provando ORA.
La seconda fase è l’accettazione. Infatti, una volta che ci siamo sintonizzati sul momento presente, dobbiamo osservare le sensazioni senza alcun giudizio; quindi, non occorre rispondere o reagire a determinati pensieri ed emozioni, ma cercare di osservarli ed essere capaci di lasciarli andare proprio come delle bolle di sapone che vengono trasportate dal vento.
È fondamentale non scoraggiarsi se all’inizio la pratica non risulta naturale, in quanto essa richiede tempo per integrarsi nella propria routine quotidiana.
La costanza è la chiave: la meditazione non diventerà una parte naturale della tua quotidianità da un giorno all'altro, ma con la pratica regolare, scoprirai presto che la Mindfulness è un alleato prezioso per alleggerire lo stress e coltivare un benessere duraturo.
A questo punto, la domanda potrebbe sorgere spontanea: “come pu questa semplice sintonizzazione con i propri pensieri e sentimenti portare dei benefici al corpo ed essere in grado di modificare le strutture cerebrali?”.
Gli studi di risonanza magnetica funzionale (fMRI) e strutturale pubblicati finora, mostrano cambiamenti coerenti associati alla meditazione Mindfulness.
L'autoconsapevolezza ,ovvero la capacità di percepire il rapporto tra la mente e il corpo è strettamente correlata all'attività di alcune di queste strutture. Le aree coinvolte includono la Corteccia Prefrontale Mediale e l'Insula, insieme ad altre strutture più posteriori come la corteccia cingolata posteriore e il precuneo.
Alcune delle strutture, che vengono modificate strutturalmente e funzionalmente dalla mindfulness e che in particolare vengono potenziate , come la prefrontale dorsolaterale, la corteccia orbito-frontale, la prefrontale dorsomediale, la componente subgenuale del cingolo anteriore, sono tutte strutture che inibiscono l’amigdala e che appartengono, quando funzionano bene, al circuito neuronale che ci consente di provare piacere e benessere (Berridge, Kringelbach, Psychol Well Being. 2011).
La Mindfulness promuove la neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di rimodellarsi. Questo si manifesta attraverso processi come la ramificazione dei dendriti (le "antenne" dei neuroni), la formazione di nuove sinapsi (sinaptogenesi), l'aumento della mielina (mielinogenesi) e, potenzialmente, persino la nascita di nuovi neuroni adulti (neurogenesi). Inoltre, influenza positivamente anche il sistema nervoso autonomo (migliorando la regolazione involontaria delle funzioni corporee) e l'attività immunitaria.
Lo stress cronico pu compromettere il sistema immunitario e aggravare molti altri problemi di salute. Se si riesce a ridurre la risposta allo stress, la consapevolezza pu avere effetti su tutto il corpo.
La Mindfulness è una forma di meditazione che richiede impegno, costanza e disciplina mentale. La sua pratica si basa sull’attenzione consapevole e non giudicante rivolta al momento presente, come abbiamo osservato.
Quindi abbiamo capito che praticare la Mindfulness è sostanzialmente allenare la mente ad osservare nel qui ed ora. Spesso, per , la nostra mente è abituata a vagare, attivando il cosiddetto “pilota automatico”, che ci fa perdere il contatto con il nostro corpo. Basti pensare a quante volte, nonostante stiamo compiendo un’azione specifica, come guidare o mangiare, i nostri pensieri non sono sintonizzati in quell’azione, ma piuttosto sono distratti, ad esempio, da ci che ci ha preoccupato durante il lavoro, oppure da ci che dovrà succedere futuro, come ad esempio riuscire a coniugare diversi impegni.
È bene ricordare che la Mindfulness non è una tecnica per potersi rilassare, ma un modo di essere presenti permettendo di agganciare la mente a qualcosa che accade nel qui ora, non ci che è successo prima, e nemmeno a cosa ci succederà in futuro. Ma cosa accade ora.
È fondamentale entrare in uno stato di calma non reattiva, e cercare di accettare l’esperienza per ci che è senza cercare di modificarla o giudicarla. In questo modo, riduciamo la resistenza mentale, che molto spesso causa sofferenza.
La meditazione pu essere svolta o a terra( Sitting Meditation), in questo caso bisogna assumere una posizione seduta dignitosa con la schiena dritta, su una sedia o a terra con un cuscino. Oppure la meditazione camminata( Walking Meditation), dove osserviamo le nostre sensazioni ed emozioni mentre camminiamo, concentrandoci sul movimento di ogni passo.
Dopo aver esplorato la natura, le origini e i comprovati effetti della Mindfulness, è evidente che la pratica regolare rappresenta un vero e proprio strumento trasformativo importante sul benessere e sulla neurologia.
La pratica regolare della Mindfulness ha dimostrato di essere altamente efficace nel promuovere cambiamenti profondi e positivi:
Il principio fondamentale della Mindfulness definito dallo psichiatra Jeffrey Schwartz è la capacità di diventare 'spettatori imparziali’. Siamo invitati ad osservare le nostre emozioni senza esserne travolti, trattando ogni emozione come una condizione transitoria: così come è sorta, scomparirà naturalmente, a patto che siamo disposti a lasciarla andare, evitando di alimentarla attraverso il rimuginio o l'eccessiva analisi.
Per concludere, desidero affidare la riflessione finale alle parole di Jon Kabat-Zinn, il padre fondatore della Mindfulness, le cui parole racchiudono l'essenza di tutti i concetti su cui abbiamo riflettuto finora:
"Di solito siamo solo parzialmente consapevoli di ci che accade nel presente.
Perdiamo molti momenti della nostra vita perché non siamo del tutto presenti a
viverli."
Sebastianelli Helena
3° Scienze e tecniche psicologiche, Urbino